Il percorso oggetto di recupero si addentra all'interno di un contesto territoriale compreso fra il borgo murato di Montegridolfo e la frazione del Trebbio, attraversando l'ambito di valenza paesaggistica riconosciuta con il decreto ministeriale del 16.12.1976, ai sensi della Legge n.1497 del 1939, nel quale si riconoscono i caratteri principali riconosciuti di interesse pubblico:
“ il centro storico di origine medioevale che costituisce un complesso di cose immobili di rilevante valore estetico e tradizionale, in cui si fondono spontaneamente natura e lavoro dell’uomo; esso sorge sui rilievi collinari del bacino sorgentifero del fiume Tavollo, con una struttura fusiforme tipica degli insediamenti strategici medioevali e mantiene ancora quasi intatte le mura di cinta del castello e la struttura urbanistica; agli innegabili valori storici che lo legano alle vicende del territorio e agli altri castelli malatestiani, come agli eccezionali valori urbanistici, artistici, architettonici delle sua mura e dei suoi palazzi principali come del tessuto edilizio minore, si aggiunge la singolare posizione paesistica del sito in cima ad un colle circondato di alberi e immerso in un dolce paesaggio collinare con visuali che spaziano sulla pianura e sulle colline attorno; a sua volta, il centro storico si definisce come punto focale emergente godibile da altrettanti punti visuali circostanti. ”
Il percorso punta ad offrire soluzioni di mobilità lenta interne alle frazioni, alla scoperta dei valori del territorio di Montegridolfo:
1. Il valore storico, ovvero la memoria propria del luogo, che si esprime anche nella struttura urbana. I segni rimandano al dominio malatestiano e alle vicende legate alle conquiste del Ducato montefeltrino e a quello dello Stato Pontificio, fino alla storia più recente che vede il borgo attraversato dalla Linea Gotica. Sono testimonianze del percorso storico e artistico del luogo le presenze architettonico-urbanistiche come:
- la cinta muraria, costruita nel 1338 dal Malatesta Malatesti detto il Guastafamiglia (1299 – 1364) che sostituì la precedente palizzata su terrapieni creando una nuova cinta composta da un solo girone dall’aspetto massiccio e sicuro, e che possiamo ammirare tutt’ora grazie anche al restauro conservativo avvenuto fra il 1986 e il 1995;
- il peculiare bastione a puntone con apparato a sporgere sulle ardite pendenze delle mura e della rampa del cassero voluto da Sigismondo Malatesta secondo i canoni delle fortificazioni più tipiche del ‘400;
- la porta di accesso, sormontata dall’orologio un tempo dotata di ponte levatoio e la torre di ingresso col campanile del XVI sec. (poi rifatto nel 1683 causa instabilità) dal quale la guardia del castello suonava l’Ave Maria la mattina, la sera e a mezzodì;
- i Palazzi del conte Viviani di Urbino e Graziani di Rimini,
- la sede del Comune, da sempre posta all’interno delle mura, rimaneggiata nel corso dei secoli sotto il disegno di diversi ingegneri tra cui quello di Pietro Bussolini del 1792;
- l’edificato minore del tessuto edilizio del borgo;
2. Il valore naturale del paese adagiato delicatamente su una collina alle pendici del bacino del torrente Tavollo, circondato dalle morbide colline coltivate, boscate e a prato. La stessa cinta muraria è circondata da alberature, così come il borgo, a testimonianza di un legame profondo con il suo contado che va oltre ai confini materiali e che hanno fatto del castello di Montegridolfo, in special modo nel corso del XVI secolo, una tomba agricola adibita al deposito delle derrate alimentari delle coltivazioni limitrofe;
3. Il valore estetico dato dalla struttura urbanistica del borgo, ben mantenuta e restaurata, basata su una matrice difensiva medievale all’apice del colle, nella cui trama si fonde l’abitato storico, e in cui la morfologia naturale del luogo e i rilievi circostanti si fondono con l’artificialità dell’intervento urbanistico e architettonico del borgo. Lo scenario collinare circostante fa da cornice al borgo stesso esaltandone la connessione con il valore storico e naturale;
4. Il valore sociale ed economico, del lavoro dell’uomo che si fonda dalla natura e con la natura;
Il visitatore si addentrerà nel territorio di Montegridolfo ripercorrendo sentieri che legano luoghi di lavoro, di fatica, di fede e di magia.
Il percorso è reso accessibile anche per persone con disabilità e limitazioni motorie grazie alla dotazione di n.1 sedia "Joellette" a due ruote acquistata dall'Amministrazione comunale nel 2022. Per informazioni utili al noleggio contattare gli uffici comunali (0541/855054)