Descrizione
Si svolgerà nella giornata di sabato 3 dicembre, un importante momento di rilevanza culturale per il Comune di Montegridolfo, promosso dall'amministrazione comunale e dall'assessore alla Cultura – Turismo – Comunicazione, Marco Musmeci. In programma alle 15, presso la Chiesa di San Rocco, l'inaugurazione del restauro dell’affresco rinascimentale di ambito raffaellesco raffigurante la "Madonna con Gesù Bambino e i Santi Sebastiano e Rocco". Si tratta di un nuovo intervento, oggetto nel corso dell'estate di un cantiere-scuola promosso dal Comune di Montegridolfo in collaborazione con Alma Mater Studiorum – Università degli Studi di Bologna dopo quello che lo scorso anno ha riportato al suo originale splendore l’altro affresco della chiesa, anch’esso raffigurante la Madonna in trono col Bambino tra i santi Rocco e Sebastiano. Un’operazione di particolare complessità, che a causa delle necessarie impalcature avrebbe potuto portare alla chiusura temporanea della chiesa, ma che invece, con la convenzione stipulata con l’Università di Bologna, ha permesso mediante il «cantiere-scuola», ai visitatori e curiosi di accedere alla chiesa e di assistere dal vivo ai lavori portati avanti dai docenti e dagli studenti della scuola di restauro, lasciando ai fedeli inalterata la funzione a luogo di culto. Alla giornata prenderà parte anche Michele Pagani, docente dell'Alma Mater Studiorum - Università degli Studi di Bologna dipartimenti dei Beni Culturali, che ha curato il restauro.
Contestualmente verrà inoltre presentata la pubblicazione degli Atti riguardanti la LXXII edizione del Convegno di Studi Romagnoli, tenutasi nell'ottobre del 2021 a Montegridolfo. Il Convegno di Studi Romagnoli istituito nel 1949, è una delle più importanti iniziative culturali a livello nazionale, ed annovera la partecipazione di autorevoli di storici locali e docenti universitari di chiara fama.
LA CURA DELL'ARTE A MONTEGRIDOLFO – MESSAGGIO DEL SINDACO LORENZO GRILLI E DELL'ASSESSORE MARCO MUSMECI
Un anno fa si presentava il restauro dell’affresco quattrocentesco della Chiesa di San Rocco. Lo si faceva con una certa enfasi -forse dettata dalla dimensione comunale- ed effettivamente paragonare le risorse fisiche ed economiche della nostra realtà, fa pensare ad un risultato che ha dello straordinario. Uno straordinario che veniva ingigantito dall’osservare quella tappa, unitamente ai concerti tenutisi durante l’estate al Castello e al Convegno di Studi Romagnoli giunto per la prima volta a Montegridolfo. Difficile fare meglio. Ma già durante l’inaugurazione del restauro dell’affresco del Quattrocento, si guardava a quello del Cinquecento come un nuovo traguardo: si sperava ma senza certezze, di poter intervenire anche su quello.
Oggi a distanza di un anno, non solo gli atti del LXXII Convegno di Studi Romagnoli sono stati pubblicati e sono consultabili in molte delle biblioteche dell’Emilia-Romagna, ma ci troviamo anche a presentare il restauro dell’affresco cinquecentesco. Un dipinto che, utilizzando le parole dette al convegno dal prof. Alessandro Marchi, “è un autentico capolavoro”. Un’opera all’avanguardia per l’epoca e che, raccoglieva tutto l’insegnamento di Raffaello con elementi di rara raffinatezza. Prima d’iniziare il restauro si supponeva uno stato di conservazione accettabile invece, al cospetto della pittura, sono emerse tante e tali criticità da rendere assolutamente provvidenziale l’intervento: tra l’altro molto rovinato e con ampi sollevamenti e distacchi pittorici, era il volto di San Rocco. Di questo siamo ancora una volta grati al prof. Michele Pagani che in virtù alla convenzione con l’Alma Mater Studiorum - Università degli Studi di Bologna, nell’arco di poco tempo ha creato un cantiere-scuola. Per tre settimane dalla fine di giugno, sono salite sull’impalcatura installata nella chiesa le studentesse dell’ateneo felsineo. E’ stato bello visitare quel cantiere, vederle lavorare con passione e, scoprire poco a poco, la rivelazione del restauro. Prima un cielo terso di un azzurro luminoso, poi le ormai dimenticate dorature sulle areole e poi ancora, tanti altri dettagli, dalle sfumature sul corpo di Gesù Bambino al suo corallo-pendente (prima non visibili), senza dimenticare la modellata dolcezza del volto di Maria. Purtroppo a tutt’oggi non sono stati trovati dei documenti che assegnino con certezza l’opera, ma sempre leggendo gli atti del convegno, il prof. Massimo Pulini vi riconosce con suggestivi confronti, il fare del maestro Benedetto Coda (not. 1489-1535). A questo intervento quest’anno si è anche consolidata l’apertura verso l’arte contemporanea: l’essere stati selezionati tra i 20 borghi italiani per “Una Boccata d’Arte” oltre ad essere motivo di orgoglio, ha permesso di ospitare un’opera di Diana Policarpo e nel contempo, di rileggere il nostro ambiente. La giovane artista portoghese ha abitato i nostri luoghi e poi li ha tradotti nella sintesi grafica del Portal e nella proposta di esercizi di ascolto, con l’esperienza di percorsi nella natura curati da un’autorevole guida escursionistica, il montegridolfese Gianni Grilli. Questa pubblicazione racconta queste esperienze apparentemente lontane nei secoli, ma non vuole dimenticare le difficoltà del tempo attuale che, con la drammatica data del 24 febbraio, ha riportato la guerra in Europa. Risuonano ancora in noi le voci del Coro del Teatro dell’Opera di Kiev, che si sono esibiti nel Santuario della Beata Vergine di Trebbio lo scorso 28 maggio. Quella sera, le loro voci ci hanno unito in un indimenticabile concerto per raccontare la pace, per vivere la pace. Come per l’affresco del Quattrocento anche quello del Cinquecento nasce come ex voto della Comunità, rinnovare oggi la sua bellezza porta a ripetere quel gesto che, se si potesse scrivere, comporrebbe la parola pace.